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ULTIMO MESSAGGIO DELLA MADONNA DI MEDJUGORIE 25 NOVEMBRE 2020

Cari figli! Questo è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha invitato per essere gioia e speranza in questo tempo ed Io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità. La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione. Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''


Ti regalo l'arma contro il tuo Golia. Ecco i tuoi cinque sassi: il Rosario, l'Eucarestia, la Bibbia, il Digiuno, la confessione mensile.

Medjugorje 28 agosto 1986

Cari figli, vi invito ad essere in tutto modello per gli altri specialmente nella preghiera e nella testimonianza. Cari figli, io non posso senza di voi aiutare il mondo. Desidero che voi collaboriate con me in tutto, anche nelle cose più piccole. Per questo, cari figli, fate in modo che la vostra preghiera venga dal cuore e che voi vi abbandoniate totalmente a me. Così potrò istruirvi e guidarvi sulla strada che io ho incominciato con voi.Grazie perché avete risposto alla mia chiamata. Altri messaggi


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venerdì 30 maggio 2014

INIZIO NOVENA DI PENTECOSTE VENERDI' PRIMA DELLA SOLENNITA' DELL'ASCENSIONE (VEN. 30 MAGGIO 2014)


dal sito preghiereperlafamiglia.it

Convocazione Rinnovamento con Papa Francesco ROMA 1-2- Giugno 2014

In diretta su Radio Maria (audio) e di Tele Pace (video) che seguirà entrambi i giorni di Convocazione. TV2000 seguirà per intero l’incontro col Santo Padre, la RAI farà una diretta dalle 17.45 alle 18.30 di domenica e il CTV rilancerà il segnale satellitare in molti continenti. Famiglia Cristiana offrirà la possibilità di seguire la convocazione in streaming, anche con approfondimenti che avverranno all’interno dello stadio. Ci sarà quindi un’ottima copertura mediatica, senza considerare i collegamenti che molte televisioni hanno richiesto dai loro paesi.


Tutti i link per accedere alle dirette

lunedì 26 maggio 2014

CHI GIUDICA LE LEGGI INGIUSTE? articolo di Giovanni Lazzaretti del 2010 DA RILEGGERE


FONTE http://www.riscossacristiana.it/chi-giudica-le-leggi-ingiuste-di-giovanni-lazzaretti/




"Una legge ingiusta,
fa' uno stato ingiusto"
(Gandhi)





Questo articolo di Giovanni Lazzaretti nasce come risposta a una lettera pubblicata il 17 aprile 2010 sul settimanale diocesano di Reggio Emilia “La Libertà”.


La lettera iniziava così: “Lo Stato ha le sue leggi e tutti i suoi cittadini sono tenuti ad osservarle”. Questa frase è erronea. Era l’impostazione difensiva usata dai nazisti a Norimberga: “Noi abbiamo solamente obbedito alle leggi del nostro Stato”. Ma furono condannati, perché la frase giusta è “Alle leggi ingiuste non si deve obbedire mai, anche a costo della vita”. E noi infatti, che abbiamo condannato i gerarchi nazisti, onoriamo i giovani della “Rosa Bianca” che violarono la legge e furono decapitati. Alle leggi ingiuste non si deve obbedire”. E’ una frase che si applica solo ai regimi dittatoriali? No, anche ai regimi democratici. Giovanni Paolo II ci ha ricordato che “una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia”. L’ha ricordato anche Benedetto XVI il Giovedì Santo. Lo ricordava a suo tempo anche don Milani: “Poi le leggi dello Stato progredirono. Lasciatemi dire, con buona pace dei laicisti, che esse vennero man mano avvicinandosi alla legge di Dio. Così va diventando ogni giorno più facile per noi esser riconosciuti buoni cittadini. Ma è per coincidenza e non per sua natura che questo avviene. Non meravigliatevi dunque se ancora non possiamo obbedire a tutte le leggi degli uomini. Miglioriamole ancora e un giorno le obbediremo tutte.”Il cattolico e l’uomo di buona volontà sanno quindi con certezza che esistono le “leggi ingiuste”. Chi giudica se una legge è ingiusta? Verrebbe da dire “la Costituzione dello Stato”. Ma la Costituzione è essa stessa una legge (la legge fondamentale), e quindi essa stessa deve essere giudicata come giusta o ingiusta. Inoltre c’è sempre il rischio che la Costituzione esista e sia buona, ma che i legislatori ne abbiano perso lo spirito. Ad esempio, quando i nostri Costituenti scrissero “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” intendevano, ovviamente, matrimonio tra un uomo e una donna (e questa è una questione etimologica, non di legge) e lo intendevano indissolubile (“società naturale fondata sul matrimonio divorziabile” avrebbe fatto giuridicamente ridere).Adesso l’impostazione ovvia del 1948 non è più cosa scontata, per cui è certo che i nostri legislatori hanno perso il contatto con lo spirito della Costituzione, preferendo attingere allo spirito della cosiddetta “autodeterminazione” di stampo radicale.Chi giudica allora se una legge è ingiusta? Il giudizio non può che venire dalla legge naturale universale. Supponiamo che un parlamento proponga una legge di questo tipo: “La pedofilia è consentita, purché il bambino sia consenziente, siano consenzienti i suoi genitori, e l’atto non avvenga per motivi di lucro”. La maggioranza democraticamente eletta la approva. Ma noi ci opporremmo decisamente, perché il diritto del bambino a non essere disturbato sessualmente è un diritto naturale, indisponibile per lo Stato, indisponibile per i genitori, e indisponibile per lo stesso bambino. ’ solo la legge naturale universale che ci consente questa opposizione. ’è certamente una distinzione tra Dio e Cesare, ma non c’è separazione. Dobbiamo dare a Dio quello che è di Dio; dobbiamo dare a Cesare quello che è di Cesare; ma anche Cesare deve dare a Dio quello che è di Dio. E questo “qualcosa” che Cesare deve a Dio è il rispetto della legge naturale universale.
La citazione di Enzo Bianchi usata da Ermanno Rinaldini è quindi quanto meno ambigua: “La Chiesa non può imporre che le proprie visioni etiche e morali siano tradotte in leggi dello Stato”. Questo è certo. Nella morale della Chiesa c’è anche la frase di Gesù “Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. L’adulterio del cuore è peccato grave nella morale della Chiesa, e non può certo essere tradotto in legge dello Stato.Ma la legge naturale universale NON E’ una legge propria della Chiesa: è legge naturale (ossia attiene alla natura dell’uomo) ed è universale (ossia è valida in ogni tempo, luogo e circostanza). Se lo Stato l’accantona, allora lo Stato può legiferare ogni aberrazione.Le violazioni della legge naturale nella decadente società occidentale sono il divorzio, la contraccezione di Stato, l’aborto, la fecondazione artificiale, il testamento biologico con conseguente deriva eutanasica, la promozione delle cosiddette “coppie di fatto”, i cosiddetti “matrimoni” omosessuali, le legislazioni di “gender”, gli ostacoli alla libertà di educazione, eccetera. L’obiezione di coscienza codificata nella legge 194 è preziosa, ma ci ha un po’ annebbiato le idee. Alla legge 194 bisognava disobbedire in ogni caso, anche se la legge 194 non avesse previsto l’obiezione di coscienza. L’uccisione dell’innocente è violazione della legge naturale universale, non solo ovvia violazione della morale cattolica. L’ideologia radicale ha in odio la legge naturale universale; il grosso dei politici ne ignorano l’esistenza; ma almeno i cattolici non possono dire “non la conosco”: poiché il Papa ne parla continuamente, sarebbe ignoranza colpevole.

Indulgenza Plenaria nel giorno della Solennità di Pentecoste


Recitando pubblicamente con fede l'inno Veni Creator Spritus durante la messa di Pentecoste, alle solite condizioni (confessione, comunione, distacco dal peccato anche veniale, preghiere per il Santo Padre) si può lucrare l'indulgenza plenaria per se o per un'anima del Purgatorio.

Immersione nelle acque del Santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza

Decreto dettato da Gesù a Madre Speranza, suora che sarà beatificata il 31 maggio 2014:

A quest’acqua e alle piscine va dato il nome del mio santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te che usino quest’acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggo, per questo mio santuario, dove li aspetta non un giudice per condannarli  e dar loro subito il castigo, bensì un padre che li ama, perdona, non tiene in conto e dimentica.

Come arrivare al santuario dell'Amore Misericordioso di Collevalenza (Todi)

Orari per la liturgia delle acque, le confessioni e la Santa Messa

A volte c'è bisogno di un miracolo

E’ stata la Madonna stessa, a Medjugorje, a spiegarci come fare: “Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è quello a pane e acqua” (21 luglio 1982). Ci ha insegnato come ricevere tutte le grazie con queste parole: “Pregate! Pregate! Quando vi dico questa parola voi non la comprendete. Tutte le grazie sono a vostra disposizione, ma potete riceverle solo attraverso la preghiera” (12 agosto 1982). E come ottenere la guarigione dei malati: “Per la guarigione dei malati è necessario una fede salda, una preghiera perseverante, accompagnata dall’offerta di digiuno e sacrifici. Non posso aiutare coloro che non pregano e non fanno sacrifici” (18 agosto 1982)...da un articolo di A. Socci

L'oceano sconfinato della Divina Misericordia

Perdonare a se stessi non significa autoassolverci senza però pentirci e cambiare vita. Perdonare a se stessi significa piuttosto guardarci con l'occhio misericordioso di Dio, che ha compassione delle nostre miserie e ci tende la mano perché ne usciamo fuori. Se Dio ci perdona, perché siamo figli pentiti che ritornano alla casa paterna, per quale motivo non dovremmo perdonare a noi stessi? Quando non si perdona a se stessi, si è duri con gli altri. Se invece sappiamo perdonarci, ci sarà più facile guardare il prossimo con gli occhi della pietà. Ma soprattutto si aprirà davanti al nostro sguardo l'oceano sconfinato della Divina Misericordia, senza la quale il mondo morirebbe schiacciato dai suoi mali. (padre Livio F.)

Santi Protettori

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