Cari figli! Questo è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha invitato per essere gioia e speranza in questo tempo ed Io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità. La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione. Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''
Medjugorje 28 agosto 1986
Cari figli, vi invito ad essere in tutto modello per gli altri specialmente nella preghiera e nella testimonianza. Cari figli, io non posso senza di voi aiutare il mondo. Desidero che voi collaboriate con me in tutto, anche nelle cose più piccole. Per questo, cari figli, fate in modo che la vostra preghiera venga dal cuore e che voi vi abbandoniate totalmente a me. Così potrò istruirvi e guidarvi sulla strada che io ho incominciato con voi.Grazie perché avete risposto alla mia chiamata. Altri messaggi
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giovedì 27 maggio 2010
LA PICCOLA CINESE, MARTIRE DELL’EUCARISTIA
Il P. Luca Fransen, espulso dalla Cina nel 1952, raccontò questa storia al suo arrivo ad Hong Kong. È la storia di una bambina - di cui purtroppo non conosciamo neanche il nome - che dette la sua vita per l’Eucaristia.
Un giorno, un ispettore dell'insegnamento comunista entrò nella scuola parrocchiale in cui insegnava il Padre Fransen, accompagnato da quattro soldati armati fino ai denti. Avanzò fino alla pedana e scagliò a terra il Crocifisso che stava sul muro. Si mise poi a parlare ai bambini, dicendo loro che tutte le immagini religiose erano antipatriottiche; comandò loro di alzarsi uno per uno e di gettar via tutte le immagini sacre che avevano. La maggior parte dei bambini obbedì. Soltanto una bambina di tredici anni si rifiutò di obbedire. Le sue mani stringevano un’immagine di Gesù che non avrebbe lasciato per niente al mondo.
L’ispettore impallidì per la rabbia nel vedere che la bambina non gli obbediva: cercò allora di far sì che gli lasciasse vedere l’immagine. Non vi riuscì. La schiaffeggiò, ma la bambina continuava a stringere nel pugno il suo tesoro. Alla fine l’ispettore ordinò ad uno dei soldati: «Va’ in cerca del padre di questa bambina e portamelo qui».
Gli altri soldati ebbero ordine di radunare in chiesa tutti gli uomini del paese. La bambina e suo padre stavano in piedi vicino alla balaustra con le mani legate dietro la schiena. L’ispettore salì sul presbiterio, si mise vicino al tabernacolo e pronunciò un diabolico discorso contro la presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento. Quando il suo discorso arrivò al punto culminante, disse ai soldati che rompessero il tabernacolo. Prese il Ciborio, tolse il coperchio e sparse tutte le Sacre Particole per terra in atto di sfida. Il Padre Fransen, da una camera attigua dove si trovava prigioniero, fu testimone impotente di tanta dissacrazione. Poco dopo gli uomini uscirono dalla chiesa e il padre della bambina fu portato in carcere. La bimba, esausta per la dura prova subita, cadde svenuta contro una colonna finché una brava donna la portò a casa sua.
Il giorno seguente, la mattina molto presto, il Sacerdote, dalla stanza nella quale si trovava prigioniero, vide la bambina che entrava nella chiesa deserta; la vide inginocchiarsi e pregare per alcuni momenti; poi con la lingua, raccogliere una delle Particole che erano sparse per terra. Fatto quindi un breve ringraziamento, se ne andò.
Questo si ripeté per vari giorni di seguito. Finché una mattina, mentre la bambina, inginocchiata, faceva la sua preparazione alla Santa Comunione, il Padre Fransen vide un soldato comunista che entrava in punta dei piedi nella chiesa; aveva in mano un revolver; prese la mira, e il proiettile fece bersaglio nel corpicino della bimba. Ma questa si rianimò e trascinandosi, poté arrivare fino all’Ostia più vicina; si comunicò e poi cadde, morta. I soldati diedero il permesso al Padre Fransen di uscire dalla sua prigione per celebrare il funerale.
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