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ULTIMO MESSAGGIO DELLA MADONNA DI MEDJUGORIE 25 NOVEMBRE 2020

Cari figli! Questo è il tempo dell'amore, del calore, della preghiera e della gioia. Pregate, figlioli, affinché Gesù Bambino nasca nei vostri cuori. Aprite i vostri cuori a Gesù che si dona a ciascuno di voi. Dio mi ha invitato per essere gioia e speranza in questo tempo ed Io vi dico: senza Gesù Bambino non avete né la tenerezza né il sentimento del Cielo, nascosti nel Neonato. Perciò, figlioli, lavorate su voi stessi. Leggendo la Sacra Scrittura, scoprirete la nascita di Gesù e la gioia dei primi giorni che Medjugorje ha donato all'umanità. La storia sarà vera, ciò che anche oggi si ripete in voi ed attorno a voi. Lavorate e costruite la pace attraverso il sacramento della confessione. Riconciliatevi con Dio, figlioli, e vedrete i miracoli attorno a voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''


Ti regalo l'arma contro il tuo Golia. Ecco i tuoi cinque sassi: il Rosario, l'Eucarestia, la Bibbia, il Digiuno, la confessione mensile.

Medjugorje 28 agosto 1986

Cari figli, vi invito ad essere in tutto modello per gli altri specialmente nella preghiera e nella testimonianza. Cari figli, io non posso senza di voi aiutare il mondo. Desidero che voi collaboriate con me in tutto, anche nelle cose più piccole. Per questo, cari figli, fate in modo che la vostra preghiera venga dal cuore e che voi vi abbandoniate totalmente a me. Così potrò istruirvi e guidarvi sulla strada che io ho incominciato con voi.Grazie perché avete risposto alla mia chiamata. Altri messaggi


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venerdì 18 giugno 2010

In ogni cuore è presente Dio


In ogni cuore è presente la nostalgia di Dio. E’ il Signore che chiama a raccolta i suoi figli. E’ il Signore che richiama in chiesa, a un dialogo cuore a cuore, perché il tabernacolo non è vuoto, ma nel tabernacolo c’è Dio.

Essere frutto dello Spirito Santo



1. Vivere in stato di grazia

2. pregare lo Spirito Santo

3. seguire con fiducia le sue mozioni

Sequenza allo Spirito Santo

Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. 0 luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen

mercoledì 16 giugno 2010

Novena della regina della pace - inizio il 16 giugno - 24 giugno

1. Preghiera alla Regina della Pace
2. Veni Creator Spiritus
3. Misteri gloriosi
4. Testi per la meditazione
5. litanie

PREGHIERE
Preghiera alla Regina della pace

Madre di Dio e madre nostra Maria, Regina della Pace! Sei venuta in mezzo a noi per guidarci a Dio. Impetra per noi, da Lui la grazia affinché, sul tuo esempio, anche noi possiamo non solo dire:“Avvenga di me secondo la Tua Parola”, ma anche metterla in pratica. Nelle Tue mani mettiamo le nostre mani perché attraverso le nostre miserie e difficoltà ci possa accompagnare fino a Lui. Per Cristo nostro Signore. Amen

Veni Creator Spiritus
Discendi, Santo Spirito, le nostre menti illumina; del ciel la grazia accordaci Tu, Creator degli uomini.
Chiamato sei Paraclito e dono dell’Altissimo, sorgente limpidissima d’Amore fiamma vivida.
I sette dono mandaci, onnipotente Spirito; le nostre labbra tiepide in te sapienza attingano.
I nostri sensi illumina, fervor nei cuori infondici; rinvigorisci l’anima nei nostri corpi deboli.
Dal male Tu ci liberi, serena pace affrettaci, con Te vogliamo vincere ogni mortal pericolo.
Il Padre Tu rivelaci E il Figlio unigenito; per sempre tutti credano in Te divino Spirito.
Al Padre gloria, al Figlio Morto e risorto splendido, insieme con lo Spirito per infiniti secoli. Amen
V. – Manda il Tuo Spirito e sarà una nuova creazione.
R. – E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo: O Dio che hai istruito i tuoi fedeli, illuminando i loro cuori con la luce dello Spirito Santo, concedi a noi di avere nello stesso Spirito il gusto del bene e di godere sempre del suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Rosario
Misteri gaudiosi

1° Mistero - L’Annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

2° Mistero - La Visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

3° Mistero - La Nascità di Gesù Cristo nella grotta di Betlemme1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

4° Mistero - La Presentazione di Gesù Bambino al Tempio 1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

5° Mistero - Il Ritrovamento di Gesù fra i dottori nel Tempio1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre


Misteri dolorosi
1° Mistero - L’Agonia di Gesù Cristo nell’orto degli ulivi1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

2° Mistero - La Flagellazione di Gesù Cristo alla colonna1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

3° Mistero - La Coronazione di spine1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

4° Mistero - Il Viaggio al Calvario di Gesù carico della croce1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

5° Mistero - La Crocifissione e Morte di Gesù Cristo1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

Misteri gloriosi
1° Mistero - La Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

2° Mistero - L’Ascensione di Gesù Cristo al Cielo1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

3° Mistero - La Discesa dello Spirito Santo sopra Maria Vergine e gli Apostoli1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

4° Mistero - L’Assunzione di Maria Vergine al Cielo1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

5° Mistero - L’Incoronazione di Maria Vergine e la gloria degli Angeli e dei Santi1 Padre Nostro… 10 Ave Maria… e Gloria al Padre

Le litanie della Madonna
Signore, pietà!

Cristo, pietà!

Signore, pietà!

Cristo, ascoltaci!

Cristo, esaudiscici!
Padre che sei Dio, abbi pietà di noi!

Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio, abbi pietà di noi!

Spirito Santo, che sei Dio, abbi pietà di noi!

Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi!

Santa Maria, prega per noi!

Santa Madre di Dio,

Santa Vergine delle vergini,

Madre di Cristo,

Madre della divina grazia,

Madre purissima,

Madre castissima,

Madre sempre vergine,

Madre Immacolata,

Madre degna d’amore,

Madre ammirabile,

Madre del buon consiglio,

Madre del Creatore,

Madre del Salvatore,

Madre della Chiesa,

Madre nostra,

Vergine prudentissima,

Vergine degna di onore,

Vergine degna di lode,

Vergine potente,

Vergine clemente,

Vergine fedele,

Specchio della santità divina,

Sede della sapienza,

Causa della nostra letizia,

Tempio dello Spirito Santo,

Tabernacolo dell’eterna gloria,

Dimora tutta consacrata a Dio,

Rosa mistica,

Torre di Davide,

Torre d’avorio,

Casa d’oro,

Arca dell’alleanza,

Porta del cielo,

Stella del mattino,

Salute degli infermi,

Rifugio dei peccatori,

Consolatrice degli afflitti,

Aiuto dei cristiani,

Regina degli Angeli,

Regina dei Patriarchi,

Regina dei Profeti,

Regina degli Apostoli,

Regina dei Martiri,

Regina dei Confessori,

Regina delle Vergini,

Regina di tutti i Santi,

Regina concepita senza peccato,

Regina assunta in cielo,

Regina del Santo Rosario,

Regina della famiglia,

Regina della pace
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, - perdonaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, - ascoltaci, Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, - abbi pietà di noi.


V. - Prega per noi Santa Madre di Dio.

R. - E saremo degni delle promesse di Cristo.


Preghiamo:Infondi nei nostri cuori la tua grazia, Signore; Tu, che all’annunzio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della resurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

lunedì 14 giugno 2010

La Sacra Scrittura ci rivela alcune caratteristiche di Satana

Oggi si fa molta difficoltà a credere all’esistenza di Satana eppure la parola di Dio parla chiaro: “Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1Gv 5, 19). E’ una contraddizione in termini professarsi cristiani e non credere nel diavolo perché la Sacra Scrittura è piena di passi che parlano di Satana con molta chiarezza, in termini piuttosto inequivocabili; nel vangelo Gesù lo chiama più volte: il principe di questo mondo.

Sono convinta che “la più grande astuzia del diavolo è fare credere che non esista” (Baudelaire).

La Sacra Scrittura ci rivela alcune caratteristiche di Satana:
Porta la morte: “Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità" (Gv 8,44). “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna " (Mt 10,28).

E’ superbo: “La più superbaastuta tra tutte le bestie selvatiche” (Gn 3,1).

E’ padre della menzogna: “Quando dice il falso, parla del suo perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv.8, 44).

Seduce: “ Colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sopra la terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli” (Ap 12,9 ).

Accusa e porta divisione: “E’ stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” (Ap 12,10).

fonte nuovi orizzonti

Alcune caratteristiche dello Spirito Santo

Guardiamo invece alcune caratteristiche che la Parola di Dio ci rivela riguardo allo Spirito Santo vediamo che sono proprio opposte:
Porta la vita: “Infonderò in voi lo Spirito e rivivrete” (Ez. 37,6); “Chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna” (Gal 6,8); “La legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ci ha liberato dalla legge del peccato e della morte” (Rm 8,2).

E’ Spirito di verità che ci dona la vera umiltà: “Quando verrà lo Spirito di Verità egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,22). “Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati“ (Sap 1,5).

E’ Luce e ci rivela i misteri di Dio: “Lo Spirito scruta le profondità di Dio e ci rivela i misteri di Dio... ora noi non abbiamo ricevuto lo Spirito del mondo ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò Dio ci ha donato “(1Cor 2, 10.12).

Ci difende: “Il Paraclito (Colui che ci difende, l’avvocato), lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome” (Gv 15,25). Proviamo allora a mettere tutto il nostro impegno per essere docili allo Spirito Santo. Cerchiamo di individuare tutti i nostri atteggiamenti che ‘portano alla morte dell’anima’ ed esercitiamoci nel camminare secondo lo Spirito.

“Potranno queste ossa rivivere?”... “Profetizza su queste ossa…:Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Dice il Signore Dio a queste ossa: ECCO, IO FACCIO ENTRARE IN VOI LO SPIRITO E RIVIVRETE... Saprete che IO SONO IL SIGNORE”. Io profetizzai come mi era stato ordinato…: “Spirito, vieni dai quattro venti e SOFFIA SU QUESTI MORTI, PERCHE' RIVIVANO!. …. e lo spirito entrò in essi e RITORNARONO IN VITA e si alzarono in piedi; ERANO UN ESERCITO GRANDE, STERMINATO” (Ez. 37,3-10)

fonte nuovi orizzonti

Alcuni atteggiamenti che conducono alla ‘morte’

Queste definizioni ci aiutano ad individuare alcuni atteggiamenti che conducono alla ‘morte’ tipici dell’uomo contemporaneo :
Mors tua vita mea: troppo spesso la superbia, la sete di potere, di successo di denaro portano a schiacciare gli altri pur di raggiungere i propri fini. Il consumismo ha inquinato le relazioni in maniera molto pericolosa. Con estrema facilità si usa tutto e tutti senza riflettere sulle terribili ferite che ne derivano.

La finzione, la menzogna. Si vive di maschere, si ha paura di essere nella verità, anche la vita reale si trasforma a tutti i livelli in una fiction.

La seduzione: si cerca di conquistare gli altri con la seduzione per avere un ‘trofeo’ in più da esibire. Si disgiunge troppo facilmente la sessualità dall’amore e si arriva a colpire mortalmente l’altro/a in una profondità del cuore particolarmente vulnerabile.

L’accusa: oggi il giudizio impera più che mai. Siamo nella società dei tuttologi, tutti si sentono grandi nel passare il loro tempo a criticare a dire ciò che gli altri avrebbero dovuto fare. Certo è molto più facile sparare sentenze sugli altri piuttosto che darsi da fare per migliorare se stessi e il mondo che ci circonda! Siamo nell’epoca del gossip! Quanti giudizi, condanne, quanta divisione, quanta solitudine, quanta paura di aprire il cuore e di essere feriti, traditi, usati e gettati… quanta morte nell’anima!

E gli atteggiamenti che conducono alla 'vita':
Esercitiamoci nel passare dal mors tua vita mea al vivere la vita in pienezza cercando con tutto il nostro cuore il Bene di chi ci sta accanto. Liberiamoci da ogni tipo di finzione, di menzogna e cerchiamo sempre la Verità; restiamo fedeli a Gesù che è la Verità che ci rende liberi! Passiamo dalla seduzione alla contemplazione. Liberiamoci da ogni tipo di giudizio e impegnamoci a valorizzare quanto c’è di positivo in ogni fratello. Portiamo unità dove c’è divisione. Allora fiorirà la vita, sperimenteremo una Gioia nuova, piena e contagiosa!!!

fonte nuovi orizzonti

giovedì 10 giugno 2010

I doni dello Spirito Santo


Vieni Spirito Santo, riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Manda il tuo Spirito e ogni cosa sarà creata. E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo. O Padre, che nella luce dello Spirito Santo guidi i credenti alla conoscenza piena della verità, donaci di gustare nel tuo Spirito la vera sapienza e di godere sempre del suo conforto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

La Comunione sulla lingua e non sulla mano

Quando la pratica della comunione nella mano cominciava a diffondersi, Papa Paolo VI decise di prendere l’iniziativa e sondare l’opinione dei Vescovi del mondo su questa questione ed essi votarono unicamente per mantenere la pratica tradizionale di ricevere la Santa Comunione sulla lingua. É anche doveroso notare che, a quell’epoca, l’abuso era limitato a pochi Paesi Europei. Non era ancora iniziato negli Stati Uniti e in America Latina. Papa Paolo VI promulgò allora, il 28 maggio 1969, il documento Memoriale Domini in cui affermava testualmente:

1) I Vescovi del mondo sono unanimemente contrari alla Comunione sulla mano.

2) Deve essere osservato questo modo di distribuire la Comunione, ossia il sacerdote deve porre l’Ostia sulla lingua dei comunicandi.

3) La Comunione sulla lingua non toglie dignità in nessun modo a chi si comunica.

4) Ogni innovazione può portare all’irriverenza ed alla profanazione dell’Eucaristia, così come può intaccare gradualmente la dottrina corretta.
Il documento afferma inoltre: Il Supremo Pontefice giudica che il modo tradizionale ed antico di amministrare la Comunione ai fedeli non deve essere cambiato.
La Sede Apostolica invita perciò fortemente i Vescovi, i preti ed il popolo ad osservare con zelo questa legge.

Il Papa Giovanni Paolo II anche era contrario alla Comunione nella mano. Nella Carta “Domenicae Cenae” il Papa riaffermò gli insegnamenti della Chiesa, diceva infatti:

“I1 toccare la Sacra Specie, la sua distribuzione con le proprie mani, é un privilegio dei Consacrati”.

Ma, per un qualsivoglia motivo, questo documento del 1980 non conteneva nessuna sanzione contro laici, sacerdoti o vescovi che avessero ignorato la difesa dell’uso della comunione sulla lingua come voleva il Papa. Una legge senza una pena non è una legge, ma bensì un suggerimento. Il documento di Giovanni Paolo II fu accolto da diversi membri del clero dei paesi dell’occidente, come un suggerimento non apprezzato e purtroppo trascurato…

Il Papa, inoltre perché nessuno potesse interpretare queste parole in maniera diversa, tre mesi più tardi, davanti le telecamere della televisione francese, negava la Comunione nella mano alla sposa del Primo MJNISTRO, Giscard D’Estaing. Lo stesso anno, dichiarò a Fulda (Germanía) che non era d’accordo con l’autorizzazione concessa della comunione data nelle mani.

Madre Teresa di Calcutta disse che il peggior mal nel Mondo é il rito della Comunione nella mano. Ha detto: si tratta di un rito fuori luogo, causa di profanazione e desacralizzazione. Così si perde la Grazia Divina.

I preti devono trovare il coraggio di combattere questa nuova pratica che fa parte dell’occulta strategia di protestantizzazione del Cattolicesimo, ricordando che Papa Paolo VI, giustamente, predisse che, la Comunione sulla mano, avrebbe portato ad una graduale erosione della dottrina ortodossa, all’irriverenza, ad affievolire lo spirito di pietà e a facilitare la sottrazione dell’Eucarestia da parte di sette sataniche e persone squilibrate.

mercoledì 9 giugno 2010

Per i sacerdoti (e in un certo senso per tutti coloro che consacrano la loro vita a Dio)

I sacerdoti sono fratelli di ogni uomo e donna: è così che si spiega “l'attualità e la bellezza” del celibato, ha detto il Cardinale Tarcisio Bertone SDB, questo mercoledì, nell'Aula Paolo VI del Vaticano, in un pomeriggio di testimonianze e riflessione dedicato ai presbiteri.
I sacerdoti “sono essenzialmente fratelli tra i fratelli nei quali ravvisano il volto di Cristo. Fratelli di ogni persona umana, degli uomini e delle donne, da amare e da servire con totale dedizione, senza nessun attaccamento, senza ricerca del proprio interesse”, ha spiegato il Segretario di Stato vaticano.
“Allora si comprende l'attualità e la bellezza del celibato – ha aggiunto –. E in voi questa bellezza risplende di quell'amore incondizionato che è sempre stato tenuto in grande considerazione nella Chiesa, come segno e stimolo della carità e come una speciale sorgente di fecondità nel mondo”.
La Chiesa e l'umanità “hanno bisogno di sacerdoti di questa tempra, di autentici 'profeti d'un mondo nuovo'; quel mondo iniziato con la venuta di Cristo, in continuo divenire, in continua formazione”, ha assicurato.
L'incontro, a cui hanno preso parte migliaia di sacerdoti provenienti da 70 paesi, aveva per tema “Sacerdoti oggi” ed è stato promosso dai sacerdoti aderenti al Movimento dei Focolari, dal Movimento di Schoenstatt, dal Rinnovamento Carismatico Cattolico Internazionale e da altre aggregazioni ecclesiali.
Nell'incontro si è ascoltata la testimonianza di un sacerdote dell'Irlanda sulla fedeltà alla vocazione. Dal Burundi, i sopravvissuti all'assalto al seminario minore di Buta. Dalla Germania, un prete che ha superato l'esperienza dell'alcolismo grazie all'aiuto della sua comunità.
E, infine, è risuonata la testimonianza teologica del Cardinale Arcivescovo di Santiago del Cile, Francisco Javier Errázuriz Ossa, insieme alla rivisitazione di alcune pagine di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, e di padre Josef Kentenich, fondatore di Schoenstatt.
Il tutto suddiviso in tre momenti, che hanno contribuito a formare l'identikit dei sacerdoti oggi: uomini di Dio; fratelli tra i fratelli, nell'unico popolo; profeti di un mondo nuovo.
E ogni “tappa” introdotta da brani in video dell'incontro di Benedetto XVI con i sacerdoti, nel luglio del 2005 ad Aosta.
Il Cardinale Bertone ha sottolineato come “in questo tempo, ci siamo dovuti far carico del dolore per le infedeltà, a volte anche gravi, di alcuni membri del clero, che hanno inciso così negativamente sulla credibilità della Chiesa, per cui il Papa rispondendo ai giornalisti durante il recente viaggio in Portogallo, ha parlato di una 'persecuzione' che nasce dall'interno stesso della Chiesa”.
“Da questo dolore scaturisce una presa di coscienza provvidenziale – ha aggiunto Bertone citando la Lettera pastorale ai cattolici dell'Irlanda --: occorre vivere 'una stagione di rinascita e di rinnovamento spirituale', seguire 'con coraggio la via della conversione, della purificazione e della riconciliazione', 'trovare nuove vie per trasmettere ai giovani la bellezza e la ricchezza dell'amicizia con Gesù Cristo nella comunione della sua Chiesa”, come ci ha invitato a fare Benedetto XVI”.
Al termine dell'incontro c'è stata la celebrazione dei vespri. Nell'omelia il Cardinale Cláudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero, ha parlato della stagione di “rinnovata Pentecoste” alla quale in primo luogo sono invitati i presbiteri nel rispondere alla missione loro affidata dal Signore.
Per questo – ha concluso – il presbitero è pastore sempre, ventiquattr'ore al giorno.

fonte: zenit

martedì 8 giugno 2010

La castità é il mezzo per purificare il cuore

SULLA CASTITA'

Amici, voglio con voi riflettere sul senso della vita, sulla gravità del peccato e sulle sue catastrofiche e devastanti conseguenze. E’ proprio vero, quando non c’è Dio nella propria vita, il demonio fa da padrone e tiranno! Non potremo mai capire completamente, se non sotto l’azione dello Spirito Santo, quali sono le ferite mortali che la lontananza da Dio, e quindi una vita di peccato, arreca all’anima. Quando il sole dell’Amore divino non riscalda ed illumina più un’anima, il freddo e le tenebre dell’oblio catturano il cuore derubandolo del suo vitale sostentamento e conducendolo sempre più all’odio profondo verso Dio, verso gli altri e verso sé stessi, un vero e proprio anticipo dell’inferno! Il peccato, spesso, si presenta come un bene, appetitoso e suadente, che ha lo scopo di distoglierci dalla Volontà di Dio e dalla Sua legge eterna, facendoci concentrare l’attenzione sul piacere immediato che può darci, sull’appagamento sicuro dei sensi; magari è anche umanamente giustificato come una condizione necessaria per affrontare certe situazioni.. Oggi è molto diffusa la convinzione che il cambiamento delle condizioni e delle esigenze della vita umana comporta un cambiamento dei criteri morali; cioè invece di modellare la propria vita in base ai criteri morali, si modellano i criteri morali in base al modo di vivere! Quindi per evitare di combattere il male, si nega che il male sia male! Approfitto di questo argomento per lanciare una provocazione, il cui unico scopo è quello di scuotere, chiarire ed approfondire alla luce della Parola e della Legge di Dio, delle situazioni di vita che oggi particolarmente sono molto presenti attorno a noi, e forse anche in mezzo a noi. Mi riferisco al dilagare dei rapporti prematrimoniali, fidanzamenti oltremodo lunghissimi che, non di rado, finiscono di esistere, cambiamenti repentini di “partner”, immaturità nell’affrontare un serio cammino di coppia che sfoci nel matrimonio, di gestire un rapporto di coppia proteso verso il futuro, incapacità di essere fedeli prima e dopo il matrimonio, divorzi, separazioni, ecc… ecc…. Perché tutto questo? Secondo voi è possibile attribuire ai rapporti prematrimoniali la causa principale di questa piaga che, come una lebbra devastante, attecchisce nelle nuove generazioni con forza sempre più crescente? Io ne sono particolarmente convinto, e penso anche che il fidanzamento sia un tempo di grazia per la coppia, e che nel fidanzamento si gettano le fondamenta per la costruzione del matrimonio. Bisogna vedere dove si edifica, però! Mi viene in mente quel passo che dice: "la pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo!" (At, 4-11) Senza quella pietra, tutto è possibile costruire, ma tutto è destinato a crollare! Se si costruisce il proprio fidanzamento e poi il matrimonio sulla legge di Dio, si è sicuri della Sua benedizione e della Sua protezione da tutti quei mali che attentano alla vita della famiglia, quali il divorzio, l’aborto, l’uso di contraccettivi e anche la stessa situazione morale della coppia ne avverte i benefici. Oggi non pochi cristiani tralasciano l’esercizio della castità, ritenendolo ormai superato e criticando la Chiesa come retrograda e inattuale. La tendenza del nostro tempo consiste nel ritenere la lussuria una tendenza naturale della carne e non una sua deviazione. Non mancano esimi psicologi e dottori ad esaltare le qualità terapeutiche della masturbazione e della fornicazione! La lussuria è un male che debilita l’uomo spiritualmente, moralmente, psicologicamente, fisicamente e lo rende schiavo del desiderio impuro. San Tommaso d’Aquino, dice che il disordine sessuale provoca danni alle facoltà mentali dell’uomo. Nella Summa Teologica, san Tommaso argomenta così:"Poiché nella lussuria gli istinti del corpo lottano potentemente contro le facoltà dell’anima, quando gli istinti inferiori vincono, le facoltà superiori (la ragione e la volontà) restano molto scompigliate, e quindi ne derivano come figlie della lussuria la cecità di mente, la sconsideratezza, la precipitazione e l’incostanza nel giudizio (per quanto riguarda l’intelletto); l’amore di sé stessi, l’odio di Dio, l’amore per la vita presente e l’orrore per quella futura (per quanto riguarda la volontà)."Solo una vita di grazia autentica ci permette di lasciare una vita di schiavitù per la vera libertà, libertà e dominio sui propri istinti, e imparare la fedeltà attraverso l’esercizio della castità. La castità unita all’umiltà è la base della virtù della fortezza. Solo con la castità si impara a conoscere chi è veramente la persona che abbiamo a fianco, si impara a discernere la Volontà di Dio dalla propria, a valutare con libertà se è possibile compiere la volontà e il progetto di Dio con quella persona, a crescere e fortificarsi per le tentazioni che verranno. La castità ci insegna ad amare veramente, vince l’egoismo, è un mezzo per conquistare la propria libertà, rafforza la nostra personalità, prepara l’uomo a vivere e a donare la vita per gli altri: in un certo senso lo prepara per la costruzione della famiglia. L’uomo casto è affidabile, moralmente maturo, capace di grandi conquiste nel campo morale. Tutti siamo chiamati alla castità, anche gli sposi: infatti la castità matrimoniale non vuol dire astinenza, ma significa avere rapporti casti, cioè puri, nella piena Volontà di Dio, salvaguardando sempre i due aspetti fondamentali dell’atto sessuale: l’aspetto unitivo e quello procreativo, aspetti che non si scontrano con l’esigenza di una maternità e paternità responsabile. Iddio, nella Sua infinita sapienza, ha creato la donna con un suo ciclo di fertilità ed infertilità facilmente riconoscibile (attraverso i metodi naturali, come il metodo Billings), per cui si può decidere responsabilmente se e quando avere rapporti all’interno di questo ciclo. La castità per coloro che non sono sposati, ovviamente significa astinenza. Vivere la castità vuol dire vivere santamente il proprio stato di vita, attingendo forza dai sacramenti, dalla Parola di Dio e dal sacrificio di Gesù sulla croce. Penso che tutti i problemi di coppia sarebbero di gran lunga ridotti se si imparasse a vincere i propri istinti sessuali che, se non sono governati con saggezza, portano i loro velenosi frutti a livello individuale, di coppia e anche a livello sociale, con il dilagare della pornografia, della prostituzione, e le loro perverse ramificazioni come l’omosessualità, la pedofilia, la violenza, l’odio profondo verso tutto e tutti. Non penso di esagerare, ne sono pienamente convinto, anzi ritengo che la castità sia una delle virtù fondamentali per la costruzione del regno di Dio sulla terra, per una autentica testimonianza cristiana di fede e per la diffusione di quella pace per la quale tanto la Madonna ci raccomanda di pregare, pace che il mondo non conosce perché frutto della risposta dell’uomo all’invito di Dio alla santificazione. Riscopriamo il valore della castità e non spaventiamoci di proporlo ai nostri amici come mezzo di crescita, di piena libertà, di fondamento sicuro per la costruzione di una famiglia sana e santa, in un futuro di pace. E’ necessario chiarire, per una maggiore edificazione dell’argomento trattato, che quando si parla della gravità dei peccati in generale, e in particolare di quelli contro la castità, ci si riferisce solo alla natura dell’atto preso in sé per sé, cioè alla sua oggettiva difformità dalla legge di Dio; altro è il discorso sulle condizioni soggettive, cioè sul grado di consapevolezza e di libertà di colui che commette il peccato. Quindi ogni valutazione si riferisce all’aspetto oggettivo, alla “materia” dell’atto, e non alle condizioni soggettive con cui esso è compiuto: infatti, perché una colpa sia mortale, oltre alla gravità in sé della materia, sono necessari la piena avvertenza, cioè la consapevolezza di ciò che si sta facendo, e il deliberato consenso, cioè la libera decisione della volontà di compiere il male. Il grado di consapevolezza e di libertà con cui si compie un’azione grave può variare da caso a caso, dunque anche il grado di colpevolezza varia da persona a persona, per cui, per evitare di cadere nel tranello del giudizio verso i nostri fratelli, occorre ricordare che solo Dio legge in fondo al cuore delle persone. Tuttavia, poiché normalmente ogni persona ha la percezione del bene e del male, per la presenza della legge di Dio inscritta nel cuore di ognuno, giustificare un’azione come compiuta inconsapevolmente e involontariamente, significa fare torto alla libertà delle persone. La posizione della Chiesa, e quindi del cristiano, nel definire la sessualità è molto equilibrata: se da una parte non la demonizza, dall’altra finalizza l’uso della sessualità al progetto di Dio, considerando peccato ogni uso della sessualità fuori dal matrimonio e l’uso di contraccettivi all’interno del matrimonio. Ho assistito, con molta amarezza, allo sfacelo di tante famiglie amiche, vittime dell’orgoglio, della vanità, della lussuria, della mancanza di perdono… L’uomo senza Dio è una porta aperta, senza protezione. Ci si avvicina sempre di più al tempo in cui o sei con Dio pienamente, o non vieni risparmiato dalla scure mortale di satana! Non basta andare a Messa la domenica e pregare ogni tanto per essere preservati dal baratro della morte, occorre consacrarsi quotidianamente, non lasciar passare un giorno senza nutrirsi dell’Amore di Dio , della Sua Parola, del Suo Corpo e del Suo Sangue, dare ogni giorno il nostro Sì a Lui, chiedendo il dono della Sapienza con cui scoprire le tattiche dell’astuta serpe che, senza che ce ne accorgiamo, aspetta una nostra distrazione, uno sguardo impuro, un desiderio disordinato per imprimere violentemente il suo marchio di proprietà nelle nostre anime! Riguardo, poi, ai vari modi di seguire il Signore, penso che Dio non faccia differenza tra le vocazioni: tutte le vocazioni sono sante perché provengono da Dio. La vocazione è un mezzo di santità, non il fine. La fedeltà alla nostra vocazione ci rende santi, non la scelta della vocazione. Avete mai pensato al fatto che nessuno dei veggenti di Medjugorje abbia scelto la vita religiosa, nonostante vedano la Madonna da più di 20 anni, a differenza degli episodi di Lourdes e di Fatima in cui sia Bernadette sia Lucia hanno scelto la vita consacrata? La cosa fa’ riflettere molto… Nella loro libertà hanno scelto ciò che Dio chiedeva loro, senza prediligere un tipo di vita rispetto ad un altro, l’importante è fare la Volontà di Dio: nel loro caso significava testimoniare, in un mondo in cui la famiglia è corrotta, divisa, incapace di accogliere la vita per la paura del futuro, che è possibile costruire una famiglia nella fede, nella purezza, nell’accettazione coraggiosa dei figli - doni di Dio- , nella fiducia nella Divina Provvidenza, e nella visione di un futuro carico di speranza, di gioia, di pace, fortificata dalla preghiera e dal digiuno. Penso e sono convinto che chi decide di consacrarsi senza avere la vocazione religiosa fa’ gravi danni a sé stesso e alla Chiesa. La stessa cosa dicasi per chi sceglie il matrimonio. Solo un sano discernimento, una vita di preghiera, una buona guida spirituale, una capacità di ascolto interiore, è in grado di delineare le coordinate di una sana, libera e realizzante scelta vocazionale.

sabato 5 giugno 2010

NOVENA A MARIA CHE SCIOGLIE I NODI

Davanti a me una posseduta reagiva alle preghiere con forti urla e strepiti. Il demonio, suo tramite, si lagnava di una bruciante sconfitta, ripetendo come un disco rotto: «Dovevo far saltare il cervello di quell’uomo, ma Lei lo ha salvato!». E poi, riferendosi alla Madonna di cui non pronuncia mai il nome, ha aggiunto con rabbia: «È stata quella Donna che mi ha rovinato! È stata quella novena che lo ha salvato!!! La novena a quella Donna!!! Di tutte le novene che sua moglie ha recitato per lui, quella è la più potente, è quella che lo ha salvato!!!».

Verso la fine dell’esorcismo, il demonio rivelò: «È la novena a “Quella che scioglie i nodi” che ha distrutto i miei piani e che lo ha salvato! Dovevo fargli saltare il cervello a quello là! È la novena più potente tra tutte quelle che ha recitato sua moglie, ne aveva già fatte tante, ma questa mi ha rovinato!».
Questa devozione consiste nella recita del rosario, intercalata al terzo mistero da una supplica, da recitarsi per nove giorni consecutivi. I “nodi” rappresentano i problemi che paralizzano la nostra vita e ci procurano sofferenza; quelle situazioni bloccate, disperate e senza soluzione umana, che solo la mano di Dio può sciogliere.
Ma perché l’intercessione di Maria infastidisce così tanto l’avversario? Durante un esorcismo il demonio stesso ha fornito la risposta: «Perché Suo Figlio corre subito quando Lei prega!».

Tratto dal libro: Il diavolo in ginocchio, Patrizia Cattaneo, Ed. Segno


Secondo la tradizione, questa immagine è stata ispirata da una meditazione di Sant’Ireneo sul peccato originale. Dice egli, infatti, «Eva, con la sua disubbidienza, fece il nodo della disgrazia per il genere umano; Maria invece, con la sua obbedienza, lo sciolse...»

 
Per una migliore lettura online abbiamo previsto un file per lo schema della novena con tutte le preghiere da dire e un altro file (foglio suppliche) con le nove suppliche, una proprio per ciascun giorno della novena. INIZIA LA NOVENA. DIO VI BENEDICA.

Benedetto XVI: Gesù è l'amore che trasforma il mondo

ROMA, venerdì, 4 giugno 2010 (ZENIT.org).-
dalla omelia della celebrazione del Corpus Domini a San Giovanni in Laterano

“La forza divina del sacerdozio di Cristo trasforma l’estrema violenza e l’estrema ingiustizia in atto supremo di amore e di giustizia”. Lo ha detto Benedetto XVI nell'omelia della celebrazione del Corpus Domini, presieduta nella serata di giovedì 3 giugno, nella Basilica di San Giovanni in Laterano.
“Questa – ha spiegato poi il Papa – è l’opera del sacerdozio di Cristo, che la Chiesa ha ereditato e prolunga nella storia, nella duplice forma del sacerdozio comune dei battezzati e di quello ordinato dei ministri, per trasformare il mondo con l’amore di Dio”.
Gesù, ha continuato il Santo Padre, non era un sacerdote secondo la tradizione giudaica, criticava “l’impostazione che dava valore ai precetti umani legati alla purità rituale piuttosto che all’osservanza dei comandamenti di Dio, cioè all’amore per Dio e per il prossimo”.
La sua stessa morte non ha nulla dei sacrifici antichi, era offerta, unione della sua volontà con quella del Padre: “ha assunto la nostra umanità e per noi si è lasciato 'educare' nel crogiuolo della sofferenza, si è lasciato trasformare da essa, come il chicco di grano che per portare frutto deve morire nella terra”.
Ed “è grazie a questa trasformazione – ha continuato – che Gesù Cristo è diventato 'sommo sacerdote' e può salvare tutti coloro che si affidano a Lui”; “Egli non era sacerdote secondo la Legge, ma lo è diventato in maniera esistenziale nella sua Pasqua di passione, morte e risurrezione”.
“E’ l’amore divino che trasforma – ha concluso –: l’amore con cui Gesù accetta in anticipo di dare tutto se stesso per noi”.

fonte

Video della consacrazione a Maria dei sacerdoti L.C.

Articolo sulla consacrazione dei sacerdoti della congregazione dei L.C. (traduzione google.com)

venerdì 4 giugno 2010

ATTO DI AFFIDAMENTO E CONSACRAZIONE DEI SACERDOTI AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

PREGHIERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Chiesa SS.ma Trinità - Fátima Mercoledì, 12 maggio 2010

Madre Immacolata, in questo luogo di grazia, convocati dall'amore del Figlio tuo Gesù, Sommo ed Eterno Sacerdote, noi, figli nel Figlio e suoi sacerdoti, ci consacriamo al tuo Cuore materno, per compiere con fedeltà la Volontà del Padre.
Siamo consapevoli che, senza Gesù, non possiamo fare nulla di buono (cfr Gv 15,5) e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui, saremo per il mondostrumenti di salvezza.
Sposa dello Spirito Santo, ottienici l'inestimabile dono della trasformazione in Cristo. Per la stessa potenza dello Spirito che, estendendo su di Te la sua ombra, ti rese Madre del Salvatore, aiutaci affinché Cristo, tuo Figlio, nasca anche in noi. Possa così la Chiesa essere rinnovata da santi sacerdoti, trasfigurati dalla grazia di Colui che fa nuove tutte le cose.
Madre di Misericordia, è stato il tuo Figlio Gesù che ci ha chiamati a diventare come Lui: luce del mondo e sale della terra (cfr Mt 5, 13-14).
Aiutaci, con la tua potente intercessione, a non venir mai meno a questa sublime vocazione, a non cedere ai nostri egoismi, alle lusinghe del mondo ed alle suggestioni del Maligno.
Preservaci con la tua purezza, custodiscici con la tua umiltà e avvolgici col tuo amore materno, che si riflette in tante anime a te consacrate diventate per noi autentiche madri spirituali.
Madre della Chiesa, noi, sacerdoti, vogliamo essere pastori che non pascolano se stessi, ma si donano a Dio per i fratelli, trovando in questo la loro felicità. Non solo a parole, ma con la vita,vogliamo ripetere umilmente, giorno per giorno, il nostro "eccomi".
Guidati da te, vogliamo essere Apostoli della Divina Misericordia, lieti di celebrare ogni giorno il Santo Sacrificio dell'Altare di offrire a quanti ce lo chiedono il sacramento della Riconciliazione.
Avvocata e Mediatrice della grazia, tu che sei tutta immersa nell'unica mediazione universale di Cristo, invoca da Dio, per noi, un cuore completamente rinnovato, che ami Dio con tutte le proprie forze e serva l'umanità come hai fatto tu.
Ripeti al Signore l'efficace tua parola:"non hanno più vino" (Gv 2,3), affinché il Padre e il Figlio riversino su di noi, come in una nuova effusione, lo Spirito Santo.
Pieno di stupore e di gratitudine per la tua continua presenza in mezzo a noi, a nome di tutti i sacerdoti, anch'io voglio esclamare: "a che cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1,43)
Madre nostra da sempre, non ti stancare di "visitarci", di consolarci, di sostenerci. Vieni in nostro soccorso e liberaci da ogni pericolo che incombe su di noi. Con questo atto di affidamento e di consacrazione, vogliamo accoglierti in modo più profondo e radicale, per sempre e totalmente, nella nostra esistenza umana e sacerdotale.
La tua presenza faccia rifiorire il deserto delle nostre solitudini e brillare il sole sulle nostre oscurità, faccia tornare la calma dopo la tempesta, affinché ogni uomo veda la salvezza del Signore, che ha il nome e il volto di Gesù, riflesso nei nostri cuori, per sempre uniti al tuo!
Così sia!

VIAGGIO APOSTOLICO IN PORTOGALLO NEL 10° ANNIVERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI GIACINTA E FRANCESCO, PASTORELLI DI FÁTIMA(11-14 MAGGIO 2010)

IN ALTRE LINGUE

giovedì 3 giugno 2010

CHI GIUDICA LE LEGGI INGIUSTE ?

"Una legge ingiusta,
fa' uno stato ingiusto"
(Gandhi)

Questo articolo di Giovanni Lazzaretti nasce come risposta a una lettera pubblicata il 17 aprile 2010 sul settimanale diocesano di Reggio Emilia “La Libertà”.

La lettera iniziava così: “Lo Stato ha le sue leggi e tutti i suoi cittadini sono tenuti ad osservarle”. Questa frase è erronea. Era l’impostazione difensiva usata dai nazisti a Norimberga: “Noi abbiamo solamente obbedito alle leggi del nostro Stato”. Ma furono condannati, perché la frase giusta è “Alle leggi ingiuste non si deve obbedire mai, anche a costo della vita”. E noi infatti, che abbiamo condannato i gerarchi nazisti, onoriamo i giovani della “Rosa Bianca” che violarono la legge e furono decapitati.“Alle leggi ingiuste non si deve obbedire”. E’ una frase che si applica solo ai regimi dittatoriali? No, anche ai regimi democratici. Giovanni Paolo II ci ha ricordato che “una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia”. L’ha ricordato anche Benedetto XVI il Giovedì Santo. Lo ricordava a suo tempo anche don Milani: “Poi le leggi dello Stato progredirono. Lasciatemi dire, con buona pace dei laicisti, che esse vennero man mano avvicinandosi alla legge di Dio. Così va diventando ogni giorno più facile per noi esser riconosciuti buoni cittadini. Ma è per coincidenza e non per sua natura che questo avviene. Non meravigliatevi dunque se ancora non possiamo obbedire a tutte le leggi degli uomini. Miglioriamole ancora e un giorno le obbediremo tutte.”Il cattolico e l’uomo di buona volontà sanno quindi con certezza che esistono le “leggi ingiuste”.Chi giudica se una legge è ingiusta? Verrebbe da dire “la Costituzione dello Stato”. Ma la Costituzione è essa stessa una legge (la legge fondamentale), e quindi essa stessa deve essere giudicata come giusta o ingiusta. Inoltre c’è sempre il rischio che la Costituzione esista e sia buona, ma che i legislatori ne abbiano perso lo spirito. Ad esempio, quando i nostri Costituenti scrissero “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” intendevano, ovviamente, matrimonio tra un uomo e una donna (e questa è una questione etimologica, non di legge) e lo intendevano indissolubile (“società naturale fondata sul matrimonio divorziabile” avrebbe fatto giuridicamente ridere).Adesso l’impostazione ovvia del 1948 non è più cosa scontata, per cui è certo che i nostri legislatori hanno perso il contatto con lo spirito della Costituzione, preferendo attingere allo spirito della cosiddetta “autodeterminazione” di stampo radicale.Chi giudica allora se una legge è ingiusta? Il giudizio non può che venire dalla legge naturale universale.Supponiamo che un parlamento proponga una legge di questo tipo: “La pedofilia è consentita, purché il bambino sia consenziente, siano consenzienti i suoi genitori, e l’atto non avvenga per motivi di lucro”. La maggioranza democraticamente eletta la approva. Ma noi ci opporremmo decisamente, perché il diritto del bambino a non essere disturbato sessualmente è un diritto naturale, indisponibile per lo Stato, indisponibile per i genitori, e indisponibile per lo stesso bambino.E’ solo la legge naturale universale che ci consente questa opposizione.C’è certamente una distinzione tra Dio e Cesare, ma non c’è separazione. Dobbiamo dare a Dio quello che è di Dio; dobbiamo dare a Cesare quello che è di Cesare; ma anche Cesare deve dare a Dio quello che è di Dio. E questo “qualcosa” che Cesare deve a Dio è il rispetto della legge naturale universale.La citazione di Enzo Bianchi usata da Ermanno Rinaldini è quindi quanto meno ambigua: “La Chiesa non può imporre che le proprie visioni etiche e morali siano tradotte in leggi dello Stato”. Questo è certo. Nella morale della Chiesa c’è anche la frase di Gesù “Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. L’adulterio del cuore è peccato grave nella morale della Chiesa, e non può certo essere tradotto in legge dello Stato.Ma la legge naturale universale NON E’ una legge propria della Chiesa: è legge naturale (ossia attiene alla natura dell’uomo) ed è universale (ossia è valida in ogni tempo, luogo e circostanza). Se lo Stato l’accantona, allora lo Stato può legiferare ogni aberrazione.Le violazioni della legge naturale nella decadente società occidentale sono il divorzio, la contraccezione di Stato, l’aborto, la fecondazione artificiale, il testamento biologico con conseguente deriva eutanasica, la promozione delle cosiddette “coppie di fatto”, i cosiddetti “matrimoni” omosessuali, le legislazioni di “gender”, gli ostacoli alla libertà di educazione, eccetera.L’obiezione di coscienza codificata nella legge 194 è preziosa, ma ci ha un po’ annebbiato le idee. Alla legge 194 bisognava disobbedire in ogni caso, anche se la legge 194 non avesse previsto l’obiezione di coscienza. L’uccisione dell’innocente è violazione della legge naturale universale, non solo ovvia violazione della morale cattolica.L’ideologia radicale ha in odio la legge naturale universale; il grosso dei politici ne ignorano l’esistenza; ma almeno i cattolici non possono dire “non la conosco”: poiché il Papa ne parla continuamente, sarebbe ignoranza colpevole.

Preghiera per il medico cattolico (Giovanni Paolo II)

Signore Gesù, Medico Divino,
che nella Tua vita terrena hai prediletto coloro che soffrono ed hai affidato ai tuoi discepoli il ministero della guarigione, rendici sempre pronti ad alleviare le pene dei nostri fratelli. Fa’ che ciascuno di noi, consapevole della grande missione che gli è affidata, si sforzi di essere sempre, nel proprio quotidiano servizio, strumento del Tuo Amore misericordioso. Illumina la nostra mente, guida la nostra mano, rendi attento e compassionevole il nostro cuore. Fa’ che in ogni paziente sappiamo scorgere i lineamenti del Tuo Volto divino. Tu, che sei la Via, donaci di saperti imitare ogni giorno come medici non soltanto del corpo ma dell’intera persona, aiutando chi è malato a percorrere con fiducia il proprio cammino terreno, fino al momento dell’Incontro con Te. Tu, che sei la Verità, donaci Sapienza e Scienza, per penetrare nel mistero dell’uomo e del suo trascendente destino, mentre ci accostiamo a lui per scoprire le cause del male e per trovarne gli opportuni rimedi. Tu, che sei la Vita, donaci di annunciare e testimoniare nella nostra professione il “Vangelo della vita”, impegnandoci a difenderla sempre, dal concepimento al suo termine naturale, e a rispettare la Dignità d’ogni essere umano, specialmente dei più deboli e bisognosi. Rendici, o Signore, buoni Samaritani, pronti ad accogliere, curare e consolare quanti incontriamo nel nostro lavoro. Sull’esempio dei Santi Medici che ci hanno preceduto, aiutaci ad offrire il nostro generoso apporto per rinnovare costantemente le strutture sanitarie. Benedici il nostro Studio e la nostra Professione, illumina la nostra ricerca ed il nostro insegnamento. Concedici infine che, avendo costantemente amato e servito Te nei fratelli sofferenti, al termine del nostro pellegrinaggio terreno possiamo contemplare il Tuo Volto Glorioso e sperimentare la gioia dell’incontro con Te, nel Tuo Regno di Gioia e di Pace infinita.
Amen

Come aderire alla Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici AIGOC

mercoledì 2 giugno 2010

Benedetto XVI: la Trinità divina dimora in noi dal Battesimo

* * *
Cari fratelli e sorelle!
Dopo il tempo pasquale, concluso domenica scorsa con la Pentecoste, la Liturgia è ritornata al "tempo ordinario". Ciò non vuol dire però che l’impegno dei cristiani debba diminuire, anzi, entrati nella vita divina mediante i Sacramenti, siamo chiamati quotidianamente ad essere aperti all’azione della Grazia, per progredire nell’amore verso Dio e il prossimo. L’odierna domenica della Santissima Trinità, in un certo senso, ricapitola la rivelazione di Dio avvenuta nei misteri pasquali: morte e risurrezione di Cristo, sua ascensione alla destra del Padre ed effusione dello Spirito Santo. La mente e il linguaggio umani sono inadeguati a spiegare la relazione esistente tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e tuttavia i Padri della Chiesa hanno cercato di illustrare il mistero di Dio Uno e Trino vivendolo nella propria esistenza con profonda fede.
La Trinità divina, infatti, prende dimora in noi nel giorno del Battesimo: "Io ti battezzo – dice il ministro – nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". Il nome di Dio, nel quale siamo stati battezzati, noi lo ricordiamo ogni volta che tracciamo su noi stessi il segno della croce. Il teologo Romano Guardini, a proposito del segno della croce, osserva: "lo facciamo prima della preghiera, affinché … ci metta spiritualmente in ordine; concentri in Dio pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, affinché rimanga in noi quello che Dio ci ha donato … Esso abbraccia tutto l’essere, corpo e anima, … e tutto diviene consacrato nel nome del Dio uno e trino" (Lo spirito della liturgia. I santi segni, Brescia 2000, 125-126).
Nel segno della croce e nel nome del Dio vivente è, perciò, contenuto l’annuncio che genera la fede e ispira la preghiera. E, come nel vangelo Gesù promette agli Apostoli che "quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità" (Gv 16,13), così avviene nella liturgia domenicale, quando i sacerdoti dispensano, di settimana in settimana, il pane della Parola e dell’Eucaristia. Anche il santo Curato d’Ars lo ricordava ai suoi fedeli: "Chi ha accolto la vostra anima – diceva – al primo entrare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il sacerdote. Chi la preparerà a comparire innanzi a Dio, lavandola per l’ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? … sempre il sacerdote" (Lettera di indizione dell’Anno Sacerdotale).
Cari amici, facciamo nostra la preghiera di sant’Ilario di Poitiers: "Conserva incontaminata questa fede retta che è in me e, fino al mio ultimo respiro, dammi ugualmente questa voce della mia coscienza, affinché io resti sempre fedele a ciò che ho professato nella mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo" (De Trinitate, XII, 57, CCL 62/A, 627). Invocando la Beata Vergine Maria, prima creatura pienamente inabitata dalla Santissima Trinità, domandiamo la sua protezione per proseguire bene il nostro pellegrinaggio terreno.
fonte: zenit

martedì 1 giugno 2010

Giugno é il mese del Sacro Cuore

Messaggio del 27 novembre 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Pregate il più spesso possibile questa preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù: “O Gesù, noi sappiamo che tu sei misericordioso e che hai offerto il tuo cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Noi sappiamo che tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Per mezzo del tuo Cuore fa’ che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il tuo amore. Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga col tuo Cuore di buon pastore e che ci liberi da ogni peccato. Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai. Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore. Bussa continuamente. Fa’, o Buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della tua passione sofferta per noi. Amen”.

Messaggio del 4 luglio 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)
Pregate mio figlio Gesù! Rivolgetevi spesso al suo Sacro Cuore e al mio Cuore Immacolato. Chiedete ai Sacri Cuori che vi riempiano del vero amore con il quale potrete amare i vostri nemici. Vi ho invitato a pregare tre ore al giorno. E voi avete cominciato. Ma guardate sempre l’orologio, e preoccupati vi chiedete quando finirete i vostri doveri. E così durante la preghiera siete tesi e preoccupati. Non fate più così. Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera. L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo libero. Voi avete fretta: volete cambiare le persone e le situazioni per raggiungere rapidamente i vostri scopi. Non vi affannate, ma lasciatevi guidare da me e vedrete che tutto andrà bene.

Santi Protettori

Santi Protettori