Si deve procurare un ambiente di solitudine personale davanti a Dio con la preghiera o la lettura della Sacra Scrittura, e con un atteggiamento di responsabilità davanti alla propria vita;
Deve essere un'autorisflessione critica, sana, personale, moralmente matura, sapendo distinguere fra sentimenti e colpa;
I formulari possono aiutare ad essere obiettivi, a scoprire gli ambiti di personalità, a verbalizzare i concetti morali;
Non ci si deve accontentare di elencare i singoli atti, ma si tratta di ricercare le motivazioni, le tendenza nascoste, la situazione esterna che incide sulle azioni;
Individuare il proposito e i meccanismi di autodifesa;
L'esame si fa' in base alle capacità del penitente.
testo liberamente tratto da teologia pastorale, M. Ryan, APRA
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